Torre al Parco Sempione, Milano
Vico Magistretti
Franco Longoni
Mario Guercini (progetto delle strutture)
Piero Papini
Ignazio Vigoni (progettista del verde)
Gianmauro Oldrini (direzione lavori)
Antonio Rognoni (calcoli costruttivi)
Liquigas s.p.a.
Struttura portante: travi, pilastri e solai in cemento armato
Facciata: intonaco grigio
Copertura: piana a terrazza, praticabile sopra il volume tecnico centrale
Serramenti: in legno naturale con doppio vetro per le camere; a telaio in ghisa verniciata di bianco per i bow-windows dei soggiorni
L'edificio ha una pianta ad "L", in cui ciascuno dei bracci è occupato prevalentemente da due ampi appartamenti per piano di sei e nove locali.
Servito da una scala poligonale posta nell'atrio, ha le zone giorno di ciascun alloggio proiettate su terrazze e verande panoramiche di diverse dimensioni, che definiscono l'evoluzione asimmetrica dei prospetti agganciandosi e svuotando gli angoli della torre.
La copertura è costituita da una terrazza piana praticabile (ricavata sopra il vano tecnico che accoglie le macchine degli ascensori), accessibile dall'ultimo livello attraverso una scala in aggetto dalla facciata sottostante, che è protetta da una scultorea pensilina.
La struttura portante, realizzata con travi e pilastri in cemento armato, è sistemata secondo una griglia regolare che permette ampia flessibilità nell'uso dello spazio interno, per cui era prevista anche la possibilità di realizzare appartamenti in duplex. Solo il piano terra è destinato ad uffici, mentre i tre piani interrati accolgono i garage.
Gran parte del lotto è lasciata a verde, ma all'edificio si affianca anche una superficie pavimentata che funge da parcheggio all'aperto.
Negli interni, particolare cura è riservata all'atrio che offre una vista panoramica sul giardino, pavimentato in porfido, grazie a una parete interamente realizzata in cristallo di sicurezza. Le altre pareti sono rivestite da una raffinata boiserie in faggio e il pavimento è realizzato con lastre di serizzo grigio.
Nel progetto originario, l'intonaco delle facciate era stato previsto in un colore rosso e bruno molto scuro da realizzare attraverso un impasto a base di graniglia di porfido. La soluzione però non convinse la committenza, preoccupata che una simile scelta cromatica potesse scoraggiare l'acquisto degli appartamenti, destinati alla borghesia medio-alta. Il colore fu pertanto sostituito con un più comune grigio. Nel corso degli anni alcuni serramenti originali sono stati sostituiti.
architettura per la residenza, il terziario e i servizi
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- unità n. 605 - segnatura: 6 (25 immagini)
- unità n. 386 (27 immagini)
- unità n. 2057 (21 immagini)
- unità n. 3001.2 (78 immagini)