Appartamento di Vico Magistretti in via V. Bellini, Milano
L'appartamento abitato dall'architetto a partire dalla metà degli anni Cinquanta è ricavato, in un edificio progettato dal padre Pier Giulio Magistretti, in due tempi: una prima ristrutturazione risalente al 1953 e un successivo ampliamento, condotto intorno al 1972 per inglobare alla casa alcuni locali confinanti, ora liberi, e rivedere in parte la planimetria degli ambienti. I percorsi interni sono distribuiti - secondo uno schema classico dell'abitazione tardo-ottocentesca - da un lungo corridoio centrale, all'imbocco del quale nel 1953 viene disegnato l'ingresso: ambiente di servizio, è tuttavia trattato da Magistretti con l'estrema cura che caratterizza gli spazi destinati all'abitazione vera e propria. Pavimentata in ampie lastre di granito bianco, la piccola hall è conclusa in un angolo da una nicchia ellittica che ospita un guardaroba a vista, lungo cui sono collocati una mensola in legno laccato - che corre lungo tutto il perimetro - e, a diverse altezze, due piastre in compensato di betulla che fungono da piano d'appoggio e da appendiabiti e cappelliera a soffitto.
Oltre l'ingresso, dietro una doppia porta, è collocato il soggiorno - dominato dalla vista sulla chiesa di Santa Maria della Passione - mentre sul lato opposto del locale si apre il corridoio di distribuzione di camere e servizi. Le curve disegnate dall'ingresso sono poi riproposte nello studio dei controsoffitti, che movimentano lo schema volumetrico altrimenti rigido imposto dal taglio tradizionale dell'alloggio.
Il progetto degli arredi è interamente giocato sulla contrapposizione dialettica tra antico e moderno: attorno al tavolo tondo disegnato da Magistretti - il cui piano in compensato, rivestito da una lastra di ottone, poggia su gambe in ebano - sono collocate sedie Luigi Filippo; formali sedute in stile e arredi settecenteschi sono sistemati lungo le pareti, una delle quali è interamente rivestita in pannelli di pioppo che fungono da sfondo per l'informale esposizione di stampe moderne e fotografie di famiglia, prive di cornice; una modernissima libreria, ottenuta dalla semplice giustapposizione di mensole e scatole in compensato, è incastrata in una nicchia di fianco al preesistente camino.
Il motivo della pannellatura viene poi riproposto anche in camera da letto, trasformandosi in una testata continua dietro cui è nascosta l'anta di un armadio a muro e a cui sono poggiati tavolini prodotti in serie, che svolgono il ruolo di comodini, un rustico comò e sedute in legno e metallo.
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