Casa in piazzale Aquileia, Milano

progetto
1961 - 1964
realizzazione
1962 - 1964
collaboratori

Elena Balsari Berrone (progettista del verde)

Camillo (ingegnere) Bianchi (direzione lavori)

committenza

Bianchi, Camillo (ingegnere)

caratteristiche costruttive

Struttura portante: pareti a L in cemento armato prefabbricato (torre sul giardino); travi e pilastri in cemento armato (edificio in linea)

Facciata: cemento armato a vista; fasce d'intonaco grigio e marrone

Copertura: piana praticabile

Serramenti: in legno laccato rosso

descrizione
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Il complesso per abitazioni in piazzale Aquileia è composto da due diversi edifici, affacciati su un giardino interno (disegnato da Elena Balsari Berrone): un blocco in linea rivolto alla città, segnato dalla ripetizione geometrica in facciata di profonde balconate continue, e una torre che raggiunge i trenta metri fuori terra ma che rimane invisibile dalla strada. L'edificio in linea è destinato ad ospitare alloggi di grandi dimensioni, ripetuti in una rigida sequenza di due alloggi per piano, con i servizi rivolti al piazzale e camere e soggiorni affacciati sul giardino; la torre, invece, è caratterizzata da una libertà compositiva che si manifesta sia in pianta, garantendo flessibilità nel disegno degli appartamenti, sia in alzato: sviluppata su nove livelli, raccoglie gli alloggi in soluzioni di gruppi di tre vaste abitazioni che occupano un intero piano, di due appartamenti in duplex - sviluppati su un piano e mezzo - o di sei abitazioni di metratura ridotta, che occupano aree di circa mezzo piano ciascuno. Le possibili piante sono variamente combinabili tra loro, ma tutti i soggiorni hanno doppia altezza e ampie finestrature che spesso svuotano l'angolo dell'edificio, come già avvenuto per numerosi progetti di Magistretti quali la torre residenziale in via Revere o, all'estero, il Residence Techint a Campana (Argentina). La diversa natura dei bue blocchi si riflette anche sulle scelte relative alla struttura portante: il blocco in linea è costruito attraverso un telaio di travi e pilastri in cemento armato, affiancato da una colonna portante in cui sono collocati le scale e gli ascensori; la torre, invece, ha pareti portanti in calcestruzzo armato, lasciate a vista, che disegnano setti ad L secondo l'andamento planimetrico di ciascun locale. Nella torre, inoltre, l'elemento distributivo coincide con un corpo-scala, sempre in calcestruzzo armato, che ha andamento a conchiglia, raccolto intorno al vano centrale in cui è ospitato l'ascensore principale. Sia la torre, sia l'edificio sul piazzale hanno facciate in cemento a vista, in cui s'inseriscono fasce intonacate di grigio o marrone. Atrio, pianerottoli e gradini sono realizzati in pietra d'Aurisina; i cassonetti degli avvolgibili, invece, sono in rame e i serramenti in legno laccato rosso.

L'articolazione in due blocchi distinti e separati dal giardino è stata adottata da Magistretti per rispettare il piano di lottizzazione già approvato per il vasto terreno oggetto d'intervento, posizionato all'angolo con via Lipari, in un contesto urbano prevalentemente residenziale. Sulla copertura della torre era prevista la realizzazione di una piscina condominiale, mai costruita.

categorie

architettura per la residenza, il terziario e i servizi

scheda a cura di Maria Manuela Leoni
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