Ozu
I primi disegni della poltrona risalgono al 1986 quando Vico Magistretti li aveva presentati all'ex presidente di Cassina Japan (poi divenuta Cassina IXC), il signor Tanimoto, per il quale aveva realizzato la casa a Tokyo tra il 1985 e il 1986.
Nel 2005 Cassina IXC chiede a Magistretti di realizzare il progetto, pur con alcune variazioni. La poltrona non è mai effettivamente entrata in catalogo per gli elevati costi di produzione.
Ozu riprende in parte il concetto dei divani Sindbad e Magellano, affrontandolo in maniera differente.
La poltrona è composta da un semplice tessuto in cotone, accoppiato con un leggero stato di ovatta, che viene disteso su una struttura metallica a sbalzo. La struttura in tubolare di acciaio verniciata di nero è tenuta in vista nella parte inferiore mentre presenta una imbottitura nella parte restante.
Tramite due cerniere è possibile togliere il rivestimento. La seduta a sbalzo molleggia leggermente sotto il peso di una persona.
Il tradizionale pouf viene sostituito da un poggiapiedi imbottito che rialza il tessuto in prossimità delle gambe e aumenta l'effetto di "sospensione" della poltrona.
Il nome è un omaggio al celebre regista giapponese Jazujiro Ozu.
- unità n. 253 (3 immagini)
- unità n. 220 (4 immagini)
- unità n. 430.15 - segnatura: Schizzi vari (1 immagine)