Un oggetto ancora una volta nella produzione del designer disegnato come un unico segno grafico. Per la lampada da tavolo (modello 279) la struttura è costituita da un tubo in acciaio verniciato nero sagomato a C che funge da base e da cui fuoriesce una tige basculante sul piano verticale. Il riflettore, anch'esso orientabile mediante una speciale maniglia, è costituito da un cilindro di lamiera opportunamente ritagliato per la fuoriuscita della luce e per la dispersione del calore. Il filo elettrico fuoriusciva dal riflettore lateralmente e veniva fissato alla tige con due o-ring in silicone nero. Successivamente, all'inizio degli anni 90, verrà presentato il modello 289, unicamente alogeno, che presentava alla base due differenti sezioni di tubolare e proponeva la fuoriuscita del cavo dalla base stessa. Nell'imballo un semplice gancio rendeva Slalom adatta al posizionamento a parete come lampada da lettura notturna.
Alluminio, acciaio. Corpo bianco, nero; con riflettore in bianco, rosso, giallo.
Dal 1983 nella collezione permanente del "Neue Sammlung" di Monaco di Baviera e dal 1990 del "Museum fuer Angewandte Kunst" di Colonia. Nel 1984 segnalazione d'onore al premio Compasso d'Oro ADI.
A. Querci, Intervista a Magistretti, in La mia casa, dicembre 1981
Domus 1987, 688
Domus 1983, 642
Beppe Finessi, Vico Magistretti, Mantova, Corraini 2003, pp./nn. 77
Vanni Pasca, Vico Magistretti. L'eleganza della ragione, Milano, Idea Books 1991, pp./nn. 100