Progetto per Ambasciata d'Italia, Washington
Ministero Italiano degli Esteri
Magistretti partecipa, nel 1987, al concorso per la nuova sede dell'Ambasciata Italiana a Washington (poi realizzata da altri progettisti) da costruire lungo Whitehaeven Street. Si tratta di una localizzazione molto particolare, affacciata su un pendio boschivo e su un fiume - da un lato - e su Georgetown dall'altro: per questo l'architetto propone un progetto articolato per nuclei, attraverso cui evocare «memorie di paesaggi tipicamente italiani» (Casabella, 1993).
Il complesso ruota intorno alla costruzione di una piazza interna, utilizzabile per manifestazioni all'aperto, che fa da collegamento tra i tre blocchi principali. Il primo, appoggiato lungo il declivio della collina e affacciato a est, è adibito a un auditorium per quattrocento persone e servito da sale conferenza di minore dimensione, un ristorante e una biblioteca. Il secondo è un volume occupato da uffici aperti al pubblico - quali la Cancelleria Consolare - e preceduti da un portico; il terzo, una torre a pianta quadrata in cui sono ospitate tutte le altre attività previste dal bando, tra cui gli spazi dedicati al Capo Missione.
L'articolato programma funzionale si riflette in alzato in una piastra basamentale da cui emergono, come torri medievali, corpi multiformi di varie altezze che sono tra loro accomunati dalle finiture di facciata e dal susseguirsi di vaste finestre panoramiche affacciate sul contesto.
architettura per la residenza, il terziario e i servizi