Case per Reduci d'Africa al QT8, Milano

progetto
1946 - 1948
realizzazione
1946 - 1948
localizzazione
co-autori

Vico Magistretti

Mario Tedeschi

Paolo Antonio Chessa

committenza

Ministero per l'Assistenza Postbellica

Triennale di Milano

caratteristiche costruttive

Struttura portante: Muratura portante

Copertura: a falde inclinate, con manto in laterizio

Serramenti: in legno verniciato

Facciata: intonaco civile

descrizione
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Nel 1946, Vico Magistretti, Paolo Antonio Chessa e Mario Tedeschi (con il quale Magistretti lavora, negli stessi anni, anche al progetto per la chiesa di Santa Maria Nascente) partecipano a un concorso nazionale bandito dal Ministero per l'Assistenza Postbellica per la costruzione, al nascente quartiere QT8, di una serie di piccole case a schiera destinate ai reduci della guerra d'Africa.

Delle venti previste, solo undici (per un totale di trentotto appartamenti) vengono effettivamente realizzate, secondo il modello imposto dal bando di concorso: destinate a ospitare famiglie dai quattro ai sei componenti, le case devono sottostare a rigidi dimensionamenti che spingono il gruppo di progettisti a sperimentare soluzioni nuove non tanto nell'uso dei materiali (anch'essi severamente disciplinati dall'ente banditore), quanto nelle disposizioni planimetriche volte a soddisfare i più recenti standard internazionali sul tema dell'abitazione minima, con chiaro riferimento ai dibattiti sulla casa razionale iniziati negli anni Trenta grazie ai CIAM. Ciononostante, fin da questa prima opera è evidente l'influsso esercitato da Ernesto Nathan Rogers e dalla sua teoria in merito alle preesistenze ambientali sulla concezione architettonica di Magistretti: ai caratteri tipologici innovativi, infatti, le case realizzate affiancano evidenti rimandi alla tradizione contadina, che certamente incontrano il favore del Ministero e che rimangono costanti in tutte le varianti di progetto. 

Le case realizzate si differenziano dalle quelle soppresse per la soluzione planimetrica adottata: la scala viene appoggiata al muro di spina e allineata al vano d'ingresso, mentre negli alloggi mai costruiti è proposta una pianta a "L" in cui l'elemento di distribuzione verticale occupa il lato più corto del piano terreno ed è affiancata da un nucleo di servizi.

Magistretti, Chessa e Tedeschi firmano anche il progetto vincitore di una sezione del concorso destinata alle case da sei posti letto, che hanno planimetria quadrangolare e scala in posizione centrale.

categorie

architettura per la residenza, il terziario e i servizi

bibliografia

Case a schiera a 4 letti, in rivista sconosciuta

P. Bottoni, Il quartiere sperimentale della Triennale di Milano QT8, Milano 1948, pp. 46-51

Il quartiere sperimentale modello QT8 della Triennale di Milano, in Metron, n. 26-27, 1948, pp. 28-30

M. Grandi, A. Pracchi, Mlano. Guida all'architettura moderna, Bologna 1980, p. 229, p. 248

F. Irace, V. Pasca, Vico Magistretti, architetto e designer, Milano 1999, pp. 34-35

scheda a cura di Maria Manuela Leoni
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