Casa Muggia, Barzana

progetto
1972 - 1973
realizzazione
1972 - 1973
localizzazione
committenza

Famiglia Muggia

caratteristiche costruttive

Struttura portante: travi e pilastri in cemento armato, con inserti in metallo

Facciata: intonaco finito a smalto lucido bianco o nero

Copertura: a falde inclinate, con manto in lastre di rame

Serramenti: in legno verniciato grigio scuro, con persiane scorrevoli

descrizione
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La villa Muggia sorge su un lotto terrazzato ai margini della campagna bergamasca, verso cui l'edificio si rivolge attraverso portici e finestre panoramiche. Occupa una superficie di circa 140 metri quadri, sviluppata su un unico piano principale e sottotetto ricavato sfruttandone la particolare composizione spaziale, che deriva dall'aggregazione di volumi distinti. L'ambiente principale è un vasto soggiorno su due quote, attorno a cui si dispongono l'ala destinata a sala da pranzo e cucina - locale affacciato su un portico di servizio e dotato di una scala a chiocciola che scende a una piccola cantina - e quella occupata dalle due camere da letto principali. Il sottotetto, destinato a locali per gli ospiti, è un'unità funzionale indipendente dal resto della casa: è infatti distribuito da un percorso dedicato che inizia da una scala all'ingresso, sfruttata anche per ricavare rispostigli.

Il problema principale dell'edificio è costituito dall'affaccio principale rivolto a nord, che ha comportato un attento studio di Magistretti sul tema della luce. La soluzione adottata è quella di un volume (corrispondente al soggiorno) coperto da falde inclinate secondo le diverse esposizioni, in modo da catturare la luce proveniente da sud e da est. L'apertura di numerose finestre sui diversi lati dello stesso volume determina poi un mutevole e interessante gioco d'illuminazione naturale, con intensità molto diverse nell'arco della giornata. 

Gli ambienti interni sono caratterizzati da un'uniforme pavimentazione in lastre di ardesia; la struttura portante è in cemento armato con inserti e i tamponamenti verticali sono finiti con smalto bianco. Il tetto, a falde inclinate, ha una copertura in lastre di rame.

Nel corso degli anni sono state aggiunte inferriate di sicurezza alle finestre, che in parte alterano l'originaria percezione dei prospetti, ma la casa resta significativo esempio della consuetudine di Magistretti a disegnare i propri edifici come plastico assemblaggio di volumi distinti, specialmente nel caso in cui l'edificio sia destinato a residenza unifamiliare. Una simile ricerca tipologica, infatti, aveva già prodotto notevoli esempi quali la Casa Bassetti ad Azzate (1960-1962), la Casa a Ello (1960-1962), ma anche la Club House a Carimate (1958-1961) o il Municipio di Cusano Milanino (1966-1969). 

categorie

architettura per la residenza, il terziario e i servizi

scheda a cura di Maria Manuela Leoni
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