Casa Bassetti, Azzate

progetto
1960 - 1962
realizzazione
1961 - 1962
localizzazione
collaboratori

Giampaolo Cantù (direzione lavori)

Ignazio Vigoni

Elena Balsari Berrone (progettista del verde)

costruttore
Eredi di G. Bossi (impresa edile)
committenza

Fratelli Bassetti

caratteristiche costruttive

Struttura portante: pilastri in cemento armato a vista; muratura portante in mattoni

Facciata: intonaco bianco gesso

Serramenti: in legno pitch-pine naturale, schermati da persiane

Copertura: a giardino pensile (versante sud); a spioventi in lastre di rame (versante a nord)

descrizione
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La villa Bassetti sorge su un terreno scosceso, nei pressi di un pendio terrazzato rivolto al Lago di Varese e dentro una pineta salvaguardata in fase di progetto.

Ha una planimetria complessa, frutto del tentativo di assecondare l'andamento del suolo, e si sviluppa in tre nuclei funzionali. L'accesso alla zona giorno di rappresentanza avviene mediante un portico d'ingresso posto sul lato nord-est che, attraverso una gradonata, immette all'ambiente principale della casa costituito dal soggiorno. Da qui parte una scalinata che arriva a un primo piano intermedio, destinato a studio e camere degli ospiti, e poi al livello più alto, occupato dalla camera da letto padronale affacciata sul soggiorno che è abbellito da un disegno tracciato da Renato Guttuso su uno sfondo d'intonaco bianco. Alla quota del portico d'ingresso si colloca anche l'ala destinata ai servizi, con la cucina e la zona pranzo proiettate su un loggiato, solo in parte coperto. Il fronte nord-ovest è invece segnato da un volume a ventaglio, in cui sono alloggiate le camere dei figli, che vengono distribuite da un corpo scala indipendente e che sono aggregate intorno a una sala giochi comune. L'area dei ragazzi e il garage sono coperti da terrazze trattate a giardino pensile, mentre il resto della casa ha tetti spioventi rivestiti con lastre di rame. La distribuzione interna della casa ha subito pesanti modifiche, attuate per ricavarvi quattro appartamenti autonomi.

L'edificio di Azzate, pesantemente modificato nel corso degli anni, s'inserisce - con le ville a Ello, Carimate e Barzana - in una ricerca dell'abitare contemporaneo considerata «la testa di ponte di una "palladianizzazione" modernista del tradizionale paesaggio di villeggiatura dell'aristocrazia lombarda. Informali country houses di una upper class che ha imparato ad apprezzare l'industrial design come nuova forma di collezionismo d'autore, negli anni Sessanta le architetture di Magistretti sostengono il disinvolto revival di un abitare nella natura, proponendo non singoli "oggetti" ma sofisticati quadri ambientali di cui è parte integrante il progetto del verde» (Irace, 1999).

categorie

architettura per la residenza, il terziario e i servizi

scheda a cura di Maria Manuela Leoni
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